| Benvenuto a RIOLO TERME
Riolo “Città d’acque” per le sue peculiarità affermatesi nei secoli; il suo nome deriva da un modestissimo rio (Rio Doccia, che da alcuni decenni è tombato), a carattere pluviale, presso il quale sorse la Rocca. Per le caratteristiche di questo rio, il paese fu chiamato per circa due secoli “Riolo Secco”; solo nel 1914, per il valore delle sue acque minerali, prese il nome di “Riolo Bagni”. Nel 1957,per la significativa fama dello Stabilimento Termale, assunta a livello nazionale, venne dato l’attuale nome di Riolo Terme.
I primi abitanti dei fertili terrazzi della Valle del Senio risalgono al neolitico; forse anche a periodi antecedenti, più numerosi nell’Età del Bronzo e del Ferro. I materiali archeologici rinvenuti di epoca preistorica sono depositati presso la “raccolta-deposito” di Riolo Terme, al museo di Imola ed al Museo archeologico di Bologna.
I reperti ritrovati testimoniano che in questa Vallata, come in tutte le altre dell’Appennino Romagnolo, si avvicendarono Umbri, Etruschi, Celti e Romani, più tardi, Goti e Longobardi. La colonizzazione romana è documentata dai resti di numerose ville e maglie centuriali.
Nel 1388 i Bolognesi costruirono la Rocca di Riolo, attorno alla quale andò sempre più sviluppandosi un popoloso borgo cinto da mura.
Le terme
Il 10 luglio 1870 (anno di riferimento delle ricorrenze dello Stabilimento termale), il Consiglio Comunale approvò il progetto dell’ing. Antonio Zannoni per la costruzione dello Stabilimento Termale. Solo il 24 luglio 1877 si aprirono, ufficialmente, i cancelli. Finalmente un insediamento degno delle fonti delle virtù terapeutiche e della loro fama, note dall’antichità.
Per le Fonti di Riolo, gli illustri medici Giovan Battista Codronchi nel 1579 e Luigi Angeli nel 1783, avevano effettuato tentativi per loro valorizzazione, non accolti. Solo a partire dal 1824 le autorità si occuparono delle Fonti, disciplinandone il traffico e rendendole più accessibili e protette.
Le Terme di Riolo Bagni, sono note per le proprietà terapeutiche delle loro acque, sulfurea e salsobromoiodica in particolare, sono specializzate nella cura dell’apparato dirigente, dell’asma, delle affezioni alle vie respiratorie, della sordità rinogena e, grazie ai fanghi naturali che sgorgano spontaneamente già ricchi di sali minerali dai “vulcanetti” di Bergullo, vi si effettuano anche terapie per reumatismi, artrosi ed esiti di traumi.
Funzionano inoltre: dal 1993 una grande piscina terapeutica con acqua salsobromoiodica; un moderno centro estetico, una efficiente palestra attrezzata ed un reparto massaggi; dal 1996 il Centro metodologie naturali; dal 1999 il Centro nuove tecniche riabilitative per il recupero motorio, cardiologico, respiratorio.
Un vasto bosco con alberi secolari circonda lo stabilimento dove i padiglioni più moderni si armonizzano con le strutture originarie in stile Liberty. A sud del Grand Hotel Terme di trova la Chiesina della Madonna della Salute eretta nel 1900.
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